Il sapone Extrò L’Antre Du Rasage 2, edizione limitata per il gruppo facebook omonimo, unisce le proprietà emollienti, idratanti, nutrienti e lenitive del latte d’asina e dell’olio di mandorla dolce per generare una schiuma molto delicata che ammorbidisce la barba. Inoltre, contiene olio di calendula che rende quella schiuma ricchissima, il burro di Cacao che la compatta, e il burro di Karitè che la rende cremosa. L’aggiunta di glicerina rende il sapone più “americano”, ma non si nota lo spiacevole effetto igroscopico che questa sostanza ha in molti saponi d’oltreoceano. Ciò è dovuto principalmente alla presenza dell’olio di calendula che essendo altamente eudermico (cioè si integra con il film idrolipidico della pelle) ostacola l’evaporazione dell’acqua cutanea. Anche la scelta del colorante, un ossido di ferro da sempre impiegato in cosmesi decorativa per la formulazione di ciprie e fondotinta, è rispettosa dell’idratazione della pelle; l’alternativa più diffusa di colorante nero, il carbone vegetale, tanto di moda nelle creme detox, è una polvere porosa che assorbe aiutando la pelle ad espellere le tossine, garantendo un aspetto più radioso e luminoso, ma assorbendo anche l’acqua del viso finisce per seccare la pelle, la cosa peggiore che un sapone da barba possa fare.
La profumazione è incentrata sulla nota del cuoio, già esplorata in modo inedito in diverse creazioni a partire da Extrò Tabacco. Ad una prima annusata ricorda una limited edition col numero 16 della Private Blend Collection di Tom Ford. Odorandolo meglio però, L’Antre Du Rasage 2 ha alcune note in comune con quel profumo ma é una fragranza decisamente diversa, è un cuoiato ipnotico, caldo, avvolgente, estremamente sensuale, uno di quei profumi che fa pensare ad una persona misteriosa e sfuggente da cui si è inesorabilmente attratti. Una fragranza dalla struttura incisiva che sconvolge con una sensualità tattile, il profumo è così intenso che si può quasi toccare. Comunica un feeling differente rispetto al suo predecessore, trasmette bellezza e desiderio. Sui sentori di pelle fruttata, una nota affumicata richiama il deserto. Come in un western, il profumo cavalca viaggiando fra le note floreali avvolte nel cuoio, si muove, slegato, nell’aria, negli spazi aperti. Una nota terrosa arriva come odore di polvere nel vento. Poi si cavalca all’indiana, senza sella, pelle contro pelle: l’odore della vostra sotto quella della profumazione, si rivela come un paesaggio a strati, come nel Grand Canyon, dove la roccia si trasforma in un tramonto caldo all’orizzonte. Infatti, i sentori di pelle floreale finiscono col mescolarsi a spezie calde, per dar vita a un connubio sensuale che sfuma in un odore legnoso, come di una yucca nel Mojave. Più che un profumo unisex adatto a donne e uomini, dà proprio l’idea dell’accoppiamento. Come si dice a Napoli, mi sono fatto una pelle!
Armando Ilič Misasi, 31 dicembre 2020