Extrò Cashmere

Extrò Cashmere

Oggi si parla di profumi molecolari per indicare una categoria di fragranze composta da una singola molecola di sintesi, o comunque da una composizione che ruota attorno ad una singola nota olfattiva.
Creare profumi è da sempre un’arte che può coinvolgere un numero illimitato di materie prime, che l’abilità di un maestro profumiere può miscelare insieme opportunamente a creare dei veri capolavori olfattivi. Negli ultimi cinquant’anni, partendo dalle creazioni come Brut di Fabergé, ricche di più di cento materie prime diverse tra oli essenziali e molecole di sintesi, si è passati a composizioni più semplici e con numero limitato di sostanze, come nel caso della Vie est Belle di Lancôme, realizzata con solo una quarantina di materie prime. Questo trend si è sviluppato seguendo la tendenza al minimalismo, necessità di semplificazione che ha raggiunto il suo apice con l’avvento della profumeria molecolare che, come dice il nome, si basa su fragranze realizzate utilizzando un’unica molecola che costituisce l’unica componente del prodotto finito, oltre all’alcol vettore e ad eventuali filtri solari e coloranti.
Descrivere la fragranza di un profumo molecolare non ha senso perché si tratta perlopiù di molecole di sintesi usate come fissativi, in grado di fondersi con l’odore naturale della nostra pelle e renderne il profumo più radioso e amplificato. Spesso, dopo l’iniziale impatto del profumo col nostro naso, non vengono percepite da chi le indossa ma vengono ben avvertite da chi ci sta attorno. Sono dei “non profumi”, perfetti per chi non ama “profumare” ma vorrebbe un odore che esalti la sensualità della propria pelle.
La scelta per Extrò Cashmere è ricaduta sul cashmeran, molecola sintetica in grado di esaltare l’odore naturale della pelle portando la categoria olfattiva dei muschi alla loro massima espressione, unendo alla parte muschiata dei sentori legnosi, adattandosi a chi la indossa.
Perciò si tratta di un profumo molecolare in senso stretto. Mentre un profumo solinota musky si poteva ottenere, per esempio, anche combinando il cashmeran con il galaxolide (un muschio delicato e sinuoso, forse il più famoso fissativo di sempre, in grado di donare persistenza) per creare una composizione olfattiva comunque a base della singola nota muschiata.
Dunque, bisognando chiedere ad altri di cosa si profuma, a seconda del grado di acidità della propria pelle, io l’ho provato insieme ad un’amica: per lei la mia pelle aveva un odore cipriato, mentre la sua per me sapeva di vaniglia. Infatti, sebbene ci siano note legnose-muschiate in Extrò Cashmere, il suo odore è complesso con note che possono essere: speziato, fruttato, cipriato, balsamico e vaniglia; comunque un odore, nel complesso, inteso a trasmettere la morbida sensazione del pelo di capra sulla pelle (da cui il nome commerciale della molecola usata). Letteralmente da provare.

Armando Ilič Misasi, 2 gennaio 2021