Come giudicare un rasoio di sicurezza (e per estensione tutto il resto)

Come giudicare un rasoio di sicurezza (e per estensione tutto il resto)

Noi tutti almeno una volta nella vita abbiamo dato un parere, un giudizio, una recensione su qualcosa. E’ inevitabile. Usiamo un oggetto, lo confrontiamo con le esperienze pregresse, costruiamo il nostro giudizio inamovibile. Semplice, no? Oggi vorrei introdurvi ad un metodo più dettagliato per giudicare un rasoio di sicurezza. Non sto dicendo che sia quello giusto, ma quello che uso io per cercare di capire cosa quel rasoio mi offre.

Iniziamo con una premessa: consideriamo il rasoio come un servizio, non come ad un oggetto. Questo servizio deve fornirci valore, altrimenti non ha senso usarlo, siamo d’accordo?
Per creare valore deve possedere due caratteristiche:

-efficacia
-efficienza

L’efficacia è semplicemente la capacità di compiere il compito per cui è stato progettato: sbarbare
L’efficienza è la capacità di compiere il suo compito rispettando i parametri qualitativi e quantitativi che l’utilizzatore desidera.
Senza efficacia abbiamo in mano una forchetta, senza efficienza abbiamo un rasoio che non ci soddisferà mai.

STOP

Già qui siamo di fronte al primo punto soggettivo: i parametri dell’efficienza sono del tutto personali. C’è chi vuole una sbarbata iper delicata fregandosene della profondità o della durata della sbarbata. Oppure c’è chi vuole sentirsi uomo e vuole la lama ben presente senza dare peso al comfort di rasatura. Nessuno dei due casi qui sopra e nessuno dei vostri parametri sarà mai sbagliato a prescindere, quindi da ora in poi è chiaro che ogni recensione è puramente personale, dato che è basata su parametri puramente soggettivi.

PROSEGUIAMO

A meno di aver recuperato in una bancarella di antiquariato cinese un mezzo rasoio fatto di ruggine con qualche segno di metallo a vista con la base portalama spezzata in 4 pezzi, possiamo dire che l’efficacia è assicurata dal produttore. D’altra parte mi vende un rasoio, mi aspetto che faccia il rasoio, anche se l’ho pagato 37 cent nel negozietto gestito dai Cingalesi all’angolo. Il concetto di efficacia trascende il prezzo di acquisto od il valore “monetario” del pezzo, quindi un Timeless parte alla pari di un Weishi, in questo caso.

Per capire cosa si intende per efficienza, invece dobbiamo decidere a priori quali sono i parametri ai quali vogliamo dare importanza, quelli che non ci interessano e soprattutto come misurarli. Senza una idea di come misurare, il nostro parere sarà sempre vago.
Ad esempio a me interessa che il rasoio neutralizzi le differenza tra lamette (insomma, che abbia la stessa resa con quasi tutte), che in tre passate tolga tutto senza bisogno di ritocchi e che la pelle rimanga riposata sopo le tre passate. Il giorno in cui un rasoio risponde alla perfezione a tutti e tre, ho trovato il rasoio perfetto per me.
Per misurarlo, innanzi tutto devo usarlo con lame diverse (voglio che neutralizzi), sempre e solo tre passate ( a meno di appuntarsi quando si fanno i ritocchi, in modo da non dimenticarsene), devo valutare la pelle alla fine delle passate senza inserire “novità” (un as in balsamo se di solito uso un alcolico, un panno ghiacciato se di solito non lo uso, un prebarba se di solito uso solo acqua). Il campo di test deve essere il più possibile regolare, altrimenti entrano in gioco fattori esterni difficilmente eliminabili dai giudizi ed andremmo ad inficiare il KPI che assegneremo ad ogni punto rilevante. Un test simile, però, presuppone una mano esperta, capace di mantenere il movimento
Se per esempio con due lame diverse ha un comportamento diverso, il parametro di neutralizzazione avrà un valore basso, però in compenso potrebbe lasciarmi in ogni caso la pelle molto rilassata, anche se qualche ritocco può servire.
Ora ho un giudizio chiaro su quel rasoio diverso dal “figata” o “è una merda”. Sono partito sicuro che facesse il rasoio ed ho scoperto che per me ha una efficienza limitata per quelli che sono i miei parametri.
Come vedete non ho mai parlato di Blade Gap, esposizione, angolo di attacco, pettine, barra. Qui si è parlato di efficienza in base alle proprie aspettative.
Il perchè è da cercare nelle prime righe: abbiamo considerato il rasoio come un servizio. Un servizio ci deve dare valore, il valore è dato da efficienza ed efficacia. Ma l’efficienza la decide chi il servizio lo commissiona, non chi lo progetta. Questo è il punto fondamentale.

Finita la prova e ottenuto un giudizio sul rasoio, possiamo soffermarci sui materiali, l’estetica, la raffinata lavorazione meccanica con frese laser in camera di bario iperellittica, però solo dopo averlo valutato per quello che deve fare come voi vorreste venisse fatto. (si scrive così? boh, io la lascio, se sbaglierò voi mi corigerete)
Ovviamente quanto abbiamo visto fino ad ora si può estendere a tutto quello che usiamo, non solo nel mondo della rasatura: uno smartphone, un pc, un frigorifero. Cambiano solo i parametri da prendere in considerazione in base al valore che vogliamo ricevere.
Non fatevi infinocchiare da chi snocciola dati grezzi, siete voi il committente del servizio, siete voi a decidere se fa quello che deve fare come lo volete voi.