Rassegna di diversi tipi di pennello da barba in tasso e in setola

Rassegna di diversi tipi di pennello da barba in tasso e in setola

Personale rassegna dei diversi tipi di pelo e setola dei pennelli da barba che ho usato.

La caratteristica fondamentale di un buon pennello è la quantità di acqua trattenuta. Più acqua un pennello trattiene, più ricca e idratante sarà la schiuma. Questo si traduce in maggiore scorrevolezza del rasoio.
Il più grande beneficio derivante dall’uso del pennello da barba è la capacità di ammorbidire e sollevare i peli della barba prima di una rasatura. Applicare la crema da barba a mano appiattisce i peli o li solleva in modo non uniforme. Il sapone spray secca il pelo e la faccia e presenta molte bolle d’aria.
Impastando il sapone da barba con un pennello, per poi applicare la schiuma sul viso con un movimento circolare delicato, lasciandola agire per circa un minuto prima della rasatura, permette di radersi senza dover premere col rasoio sul viso.
Il principale risultato voluto non è una rasatura più confortevole e agevole, ma una pelle meno irritata.

PENNELLI IN TASSO
Non esiste uno standard internazionale per classificare i peli dei pennelli, ma userò categorie commerciali generalmente accettate. Già nelle denominazioni si fa molto marketing, visto che la qualità più bassa viene detta “Pure” e quella solo un po’ superiore “Best”, e questi peli non sono certo quelli “puri” o “migliori”!

Nella seguente foto c’è la scala usata, dalla qualità più bassa, nella fila in alto a sinistra, alla più alta qualità, nella fila in basso a destra:

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*Mixed Badger
Una miscellanea di peli non selezionati dal ventre e dal fondoschiena. Il più economico, anzi il meno costoso, visto che risulta più economico comprarne un solo di pennello, di alta qualità, piuttosto che diversi di qualità media.
Le punte dei peli vengono tagliate per modellare il ciuffo, dato che non si perde tempo a selezionarli.

*Pure Badger
Peli ispidi del ventre. I peli variano in morbidezza, flessibilità e colore. Solitamente, le punte sono tagliate per dare la forma al ciuffo, creando estremità pungenti. Molto a buon mercato.

*Best Badger
Peli più flessibili e sottili e ciuffo più densamente riempito rispetto al Pure Badger. Per modellare il nodo si tagliano i peli in modo che le punte non risultano naturali.

*Black Badger
Ci sono diversi tipi di pelo nero. Pongo questa gradazione alla pari del Best Badger come qualità, ma è più duro.
È molto più rigido e le punte sono molto meno morbide del successivo Super Badger. Peli tagliati per modellare, punte non naturali. Buono per montaggio in ciotola o sul palmo e per chi preferisce un face lathering ruvido e pungente.

*Super Badger
Un buon ciuffo, qui si inizia a ragionare. Più costoso rispetto ai gradi inferiori. Peli di grado migliore e non pungenti. Infatti i peli sono selezionati per lunghezza e il ciuffo è composto in modo che le punte non devono essere tagliate.

*Two Band Badger
Molto ambito da alcune persone, è caratterizzato dalla sua punta bianca e una parte inferiore nera. Questo è un ottimo nodo. Pongo questa gradazione alla pari del Silvertip badger come qualità.
Viene da tassi di alta montagna della Manciuria e della Mongolia. È sempre corretto chiamarlo “2 Band” perché ha la base scura e le punte argentate, non altrettanto chiamarlo “Manchurian” visto potrebbe essere “Mongol”. Equivalente in qualità al Silvertip, ma con peli più forti e spessi. I peli hanno una volta e mezzo il diametro di un silvertip standard.
È il pennello ideale per il montaggio in viso, per la sua rigidità, specialmente se il ciuffo e corto e tozzo, ma non troppo tozzo. Infatti, fissata la lunghezza del ciuffo a 50 mm, dopo diversi test, un nodo con diametro di 24 mm risulta più rigido di uno a 26 mm.
Ultimamente questa caratteristica è stata usata per snaturare questa tipologia di pennelli. Visto che molti amano le punte morbidissime ma non il pelo rigido, si fanno ciuffi più lunghi e con diametro del nodo di 28 mm che risultano molto più flessibili.

*Silvertip Badger (Standard)
Punte meravigliosamente morbide. Silvertip è considerato il miglior pelo di tasso di qualità (eccetto che per le gradazioni speciali successive).
Può avere tre forme di ciuffo, con una parte superiore piatta, a ventaglio, o a bulbo tipo lampadina. Cambiando la forma classica a bulbo, con una più “ribassata” a ventaglio o piatta, si ottiene più backbone, naturalmente al centro, ma si possono utilizzare felicemente tutte a seconda della disponibilità.

*Super Silvertip Badger
Un tasso silvertip appositamente selezionato per l’estrema morbidezza delle punte. È più morbido ma meno costoso dell’Extra perché meno denso. Sul viso è una lussuosa carezza!
Il nodo può avere diametro dai 24 ai 28 mm, la lunghezza è da fissare a 50 mm o anche un po’ meno per un forte backbone in face lathering, ma è eccezionale per il montaggio in ciotola con lunghezza dai 53 ai 58 mm.
Per chi ama i ciuffi che si aprono con l’uso, questo ha un bloom mostruoso!

*Extra Silvertip Badger
Un tasso silvertip appositamente selezionato per l’estrema densità e il fortissimo backbone. Se si desidera veramente il meglio del tasso bisogna riusciure a procurarsi uno di questi ciuffi. Cosa non semplice perché costano e, conseguentemente, se ne producono pochi e sono spesso out of stock.
Usato per un anno con nodo da 26 mm, con doppia pesata il ciuffo variava dagli 88 grammi del secco ai 122 dell’umido. Cioè il pennello bagnato e strizzato trattiene ancora acqua per il 40% del suo peso!
Chi non è pratico di misurazioni e non riesce ad apprezzare il dato può capire soltanto montando gli stessi grammi dello stesso sapone con un silvertip standard e guardare le due schiume prodotte, e rimanere stupito per la maggiore quantità e cremosità della schiuma prodotta da questo ciuffo.

Ho già detto che si tratta di classificazioni commerciali. Per valutare la reale qualità del pelo bisogna esaminare l’animale. Cosa impossibile perché in Europa è una specie protetta. Tutti i ciuffi oramai vengono dalla Cina, dove il governo ne autorizza l’uccisione da parte dei contatidini per presunti danni all’agricoltura. I produttori cinesi distinguono 3 o 4 diversi tipi di pelo:
*Pure: ventre e fondoschiena;
*Best: dorso;
*Silvertip: fianco;
*High Mountain White: nuca.

La sguente foto mostra una pelle di tasso ed evidenzia diversi tipi di pelo:

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PENNELLI IN CAVALLO
Buono per il montaggio in ciotola e in palmo di mano, non adatto al face lathering. Estremamente morbido sul viso, è in assoluto la varietà di pelo più sottostimata. La morbidezza è in funzione del rapporto tra peli provenienti dalla criniera e peli della coda.
Ad esempio, i pennelli Vie-Long risultano morbidi ma hanno tipicamente un rapporto 65%-35% mentre gli Zenith usano un 50%-50% e danno una sensazione di morbidezza simile ai peli di tasso silvertip.

PENNELLI IN SETOLA
Le setole di maiale assorbono l’acqua in quanto il pelo non è impermeabile, come quello di tasso, ma ha delle cuticole come il pelo umano. Perciò, per ottenere i migliori risultati, è necessario immergere il pennello in acqua calda per un paio di minuti prima del montaggio. Con l’uso, dopo circa una settimana o giù di lì, le estremità di ogni pelo si divideranno in tre parti creando un pennello morbido morbido. In questo caso le “doppie punte” sono una cosa buona. Le setole di maiale sono molto più dure e più rigide dei peli di tasso. Hanno una vera e propria azione esfoliante. Ma esercitano la stessa azione sui saponi duri dando una ricca schiuma cremosa.

La seguente foto mostra 4 tipi di setola:

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B01 – Setola top sbiancata
La qualità migliore. Nella foto c’è un ciuffo da 27 mm di nodo e 64 mm di lunghezza, uno standard per molti produttori.
I barbieri preferiscono la setola bionda perché lo sbiancamento indebolisce il pelo e ne accorcia la durata. Di contro è da preferire per l’uso domestico perché il pelo sbiancato produce prima le doppie punte.
Sono in assoluto i ciuffi con il gap maggiore fra il costo effettivo e il prezzo di vendita. Il porco non è certo un animale protetto, ma i migliori preparatori si trovano storicamente sempre in Cina. Un peccato, perché a costi più contenuti avrei fatto più comparazioni.

B02 – Setola top tinta
Setole di maiale tinte per assomigliare ai peli di tasso. Setole intere. Attenzione, se il ciuffo è modellato tagliando i peli non farà le doppie punte con l’uso!
Il ciuffo in figura ha 24 mm di nodo e 50 mm di lunghezza.

B03 – Setola imitazione tasso
Per chi ama i pennelli piccoli, questo è spesso il migliore (sempre se a setole intere).
Il ciuffo in figura ha 22 mm di nodo e 52 mm di lunghezza.

B04- Setola bionda
Il meno costoso, ma ancora efficace se a setole intere.
Il ciuffo in figura ha 23 mm di nodo e 50 mm di lunghezza.

STORIA DEL PENNELLO

Oltre alle varietà di tasso passate in rassegna, e ai pennelli in cavallo e maiale, mi sono insaponato la faccia con peli di: bue, simile al cavallo ma più robusto e meno floscio; pony, più rigido del cavallo non per la robustezza ma per la lunghezza extra corta; capra; martora; scoiattolo; puzzola, non quella a strisce bianche e nere come il tasso, cioè Pepé Le Pew dei Looney Tunes, quella è la moffetta!
Di tutte queste bestie, e di qualche altra che sicuramente dimentico, quella più tradizionalmente legata al pennello resta il maiale. Ed il pennello è un oggetto con una tradizione lunghissima.
Pensate che se la più antica testimonianza dell’arte preistorica in Italia, e forse d’Europa, è un graffito che si trova nella Grotta del Romito, a Nuppolara di Papasidero, in Calabria, risalente al periodo in cui si diffonde in Europa l’odierno Homo sapiens sapiens, e che alla fine dello stesso periodo, invece, risalgono le prime pitture scoperte nella grotta di Altamira, in Spagna. Cioè se anche il pennello non nasce con l’uomo, sicuramente i pennelli, e gli utensili affini ai pennelli, rientrano tra gli attrezzi più antichi, e anche tra quelli più diffusi, dell’umanità.
La parola “pennello” deriva dal latino “penicillus”, doppio diminutivo di “penis” che non c’è bisogno di spiegare cosa significa. Se il “penis” è letteralmente una “coda”, il “penicillus” andrebbe tradotto con “codino”. Pur non conoscendo l’inventore del pennello, è da ipotizzare che in passato per dipingere, pulire o spruzzare di colore gli oggetti venissero usate i “codini” degli animali, cioè la parte terminale della coda provvista di un ciuffo di peli. Anche se nella grotta di Altamira sono stati rinvenuti pennelli con il manico realizzato in ossa tubolari, in cui erano inseriti peli di diverse dimensioni e spessori.

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Quando nasce il pennello da barba? Questa è una domanda a cui è più difficile rispondere perché non riguarda la nascita di un utensile, storicamente databile, ma la diffusione di un utilizzo di un attrezzo già esistente. Stando a quello che è documentato, il primo libro in cui si illustrano gli attrezzi da barba è “La pogonotomia o l’arte di imparare a radersi e l’uso delle pietre per affilare gli utensili”, pubblicato dal francese Jean-Jacques Perret nel 1770. Non è dato sapere quanta influenza abbia avuto quel libro sul costume dell’epoca, ma sta di fatto che nello stesso periodo pare che i pennelli iniziarono a far parte dell’armamentario di tutti i barbieri.
Se allora come oggi gli esemplari più raffinati erano in tasso, oggi come allora i pennelli più diffusi sono quelli di maiale, con l’eccezione dei paesi islamici.

TIPI DI SETOLA

Oggi la maggior parte dei pennelli è realizzata con peli di maiale cinese. La cosiddetta “setola”, una struttura che, per formazione e sviluppo, corrisponde a quella di un pelo, ma è molto più forte, spessa e rigida. Infatti, le setole sono dei piccoli miracoli della natura dal punto di vista della statica, sono altamente elastiche e resistono fortemente alla pressione, agli urti e ad altri influssi meccanici. Una setola, senza rompersi, può reggere un carico fino a due chili.
Le setole di maiale presentano una forma particolarmente idonea alla realizzazione e alla funzionalità dei pennelli. Infatti, sono coniche, ovvero nel bulbo (il punto in cui sono radicate nella pelle dell’animale) hanno un diametro superiore rispetto a quello dell’estremità. Si rastremano quindi man mano verso la punta. La punta è suddivisa in 3 o 4 fibre sottili. Questa spaccatura garantisce una distribuzione omogenea della schiuma. Man mano che si consuma la punta delle setole, la spaccatura si estende verso il basso. In tal modo restano completamente preservate le ottime capacità funzionali del pennello anche quando, attraverso l’uso, le setole si accorciano. Le punte costituiscono nell’insieme una superficie morbida, tanto da non graffiare la pelle. In superficie si trova uno strato di copertura a forma di scaglie più o meno marcato a seconda della qualità. Tale superficie ruvida rende possibile la grande capacità di assorbimento del sapone.

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Ecco perché è meglio avere un pennello che superi quello che è lo standard per molti produttori, il ciuffo da 64 mm di lunghezza. Più è lunga la setola e più, per la forma conica, la sua punta è sottile e più il pennello è morbido.
Ma sulla morbidezza del ciuffo incide, oltre alla lunghezza, anche il tipo di setola.
Le setole di maiale si ottengono dal corpo dell’animale. Quelle più lunghe e forti crescono sul dorso. Le setole provenienti da fianchi e ventre sono troppo corte, flosce e per lo più danneggiate in quanto il maiale tende a stare prono. La qualità delle setole dipende da diversi fattori. Quello principale è l’età dell’animale: man mano che il maiale invecchia, migliorano le setole poiché la loro produzione inizia effettivamente quando i suini sono adulti. Quindi usando pennelli allungate la vita ai porci, che altrimenti non supererebbero l’anno di età.
Sono inoltre decisivi il clima e la stagione. Nelle aree più fredde, di norma, crescono setole migliori e in maggiore quantità che nelle regioni a clima mite. D’inverno il pelo del maiale ha un peso triplice rispetto all’estate. Infine, conta il tipo di allevamento. Gli animali che vivono all’aperto sviluppano setole più spesse e forti che quelli delle stalle.
Attualmente la prima posizione nella fornitura di setole sul mercato mondiale è rivestita dalla Cina. Vivono in questo paese oltre la metà di tutti i maiali, ovvero oltre 300 milioni di capi. Sono quindi disponibili grandi quantità di setole. L’ottima qualità delle setole cinesi deriva principalmente dal fatto che lì predomina ancora l’allevamento all’aria aperta. Grazie alla vastità del territorio sono sul mercato setole di diversa provenienza, con qualità variabili dal punto di vista strutturale e funzionale. È possibile dunque scegliere la setola giusta per gli specifici ambiti di impiego.
Dalle province costiere Tientsin e Tsingtao provengono le setole più morbide. Quelle provenienti dalla zona attorno a Shanghai sono ottime per i pennelli e si contraddistinguono per la punta corta, ma molto sottile.
Le setole Hankow e Chungking provengono dall’altopiano cinese, dove domina un clima più aspro che sulla costa. Sono le migliori setole cinesi, perché sono le più forti ed anche quelle con la punta con le spaccature più profonde.
I criteri per definire qualità e prezzo delle setole sono dati da lunghezza, finezza della punta, elasticità e colore. Si distingue tra:
– Setole bionde, quelle più morbide, ma nonostante ciò molto elastiche e resistenti;
– Setole grigie, le più resistenti;
– Setole nere, con le spaccature più profonde in punta.
Ovviamente, ai fini dell’impiego per pennelli, non conta soltanto la qualità delle setole. Sono importanti anche raddrizzamento, selezione, miscelazione e lavorazione negli appositi stabilimenti. Infatti, le setole per natura sono curve e vengono lavorate in speciali stabilimenti dove vengono raddrizzate, cotte in due fasi e predisposte per l’utilizzo nei pennelli, selezionandole per lunghezza, mescolandole in ciuffi e sottoponendole a trattamenti quali la sbiancatura.

TIPI DI MANICO

*PLASTICA

Il manico in ABS è un prodotto della tradizione italiana, di quando la chimica degli stabilimenti Montecatini di Terni e Brindisi era leader mondiale.
A partire dal 1952, Giulio Natta cominciò a interessarsi alle scoperte di Karl Ziegler, il quale nel 1953 riuscì a sintetizzare il polietilene lineare, mentre Natta riuscì a ottenere i primi campioni di polipropilene nel 1954. La collaborazione tra i due scienziati, sempre patrocinata dalla Montecatini, portò alla creazione di un laboratorio internazionale di studio che coinvolse molti studiosi e che culminò nella scoperta dei polimeri isotattici – il cui nome scientifico si deve alla moglie di Natta, studiosa di greco antico, ma registrati con il nome commerciale di Moplen – dotati di eccellenti proprietà chimiche e meccaniche. La storia di quell’industria è inizata con i caroselli di Bramieri e finita con Gardini che si è suicidato per le tangenti ai politici, ma la bontà del materiale resta. Tanto che la scoperta fruttò a Giulio Natta e Karl Ziegler il Premio Nobel per la chimica nel 1963 (il primo e l’unico Nobel per la chimica all’Italia).
Molti credono che prima la plastica non esistesse, ma il figlio di un calzolaio belga, il chimico Leo Baekeland, nel 1905, nel suo laboratorio di New York, mentre cercava un surrogato della gommalacca, combinò il fenolo con la formaldeide ottenendo una materia plastica di colore scuro che, dal suo cognome, chiamò bachelite. In bakelite erano fatti i manici dei pennelli Simpsons, dal classico color bianco sporco. Solo che la bakelite, a differenza dell’attuale resina polimerica, ingialliva fino a diventare di un colore che i barbieri inglesi chiamarono “butterscotch”. Oggi si cerca di imitare con la pigmentazione ciò che un tempo si otteneva con l’invecchiamento.

*METALLO

Ogni volta che si riscalda un polimero termoplastico, come l’ABS, il materiale perde un po’ delle sue caratteristiche. Alla lunga un manico in plastica, come le vecchie bagnarole in moplen lasciate al sole sul balcone, sotto l’azione del calore dell’acqua finirà per spaccarsi. Perciò si usano i manici in metallo, principalmente in lastra tirata di alluminio o in rame cromato.

Nella foto seguente, a destra, un pennello con manico in alluminio e ciuffo da 64 mm e, a sinistra, un pennello con manico in rame e ciuffo da 70 mm:

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Meglio il rame o l’alluminio? Il rame ha più alta qualità mentre l’alluminio si espande meglio termicamente, cioè si spacca meno. La durevolezza del rame è molto superiore a quella dell’alluminio che si ammacca più facilmente. Il rame è anche meno soggetto alla ruggine di quanto lo sia l’alluminio. L’alluminio ha un grande vantaggio sul rame: è più ampiamente disponibile e la materia prima costa molto meno.

SUGGERIMENTI

È bene ricordare che:
– In occasione del primo utilizzo di un pennello in setola o qualora lo stesso sia da tempo inutilizzato, è consigliato lasciare in immersione il pennello alcune ore in acqua per permettere alle setole di idratarsi diventando più flessibili e al nodo che le unisce di serrarsi prevenendo o comunque riducendo la perdita di peli. Con alcuni tipi di setole questa immersione favorisce anche la riduzione del cattivo odore che si può presentare durante i primi utilizzi.
– Se correttamente risciacquato e riposto in verticale con le setole rivolte verso il basso in modo che l’umidità residua non vada verso il manico, ed asciugato se deve rimanere vari giorni inutilizzato, un pennello in setola può essere utilizzato per anni senza alcun tipo di cura periodica. È comunque ragionevole lavare periodicamente i pennelli in setole naturali utilizzando gli stessi prodotti cosmetici pensati per i capelli. Infatti, diversamente dal tasso, il maiale non ha peli impermeabili ma setole con la stessa struttura a strati del pelo umano: una corteccia, una cuticola e un midollo.

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Data l’alta biocompatibilità del maiale con l’uomo, quello che usate per lavarvi la testa va bene anche per pulire il pennello in setola. Viceversa risulta essere controverso il suggerimento di immersione in aceto diluito al fine di rimuovere eventuali tracce di calcare. A meno che non vi piaccia il maiale in agrodolce.
– Quando strizzate il pennello serrando le setole nel pugno di una mano, non afferrate il manico con l’altra mano. Il movimento naturale conseguente sarebbe quello di tirare il manico rischiando di spezzare le setole. Tenete presente che una setola staccata dal follicolo è morta e, proprio come un dente devitalizzato, col passare del tempo diventa più fragile di quello con la polpa viva.
Invece, quando chiudete le setole in un pugno, tenete il palmo dell’altra mano bene aperto e col palmo aperto PREMETE sul fondo del manico in modo da comprimere le setole verso il pugno chiuso.

La rassegna, pur essendo lacunosa e limitata alla mia esperienza personale,  non è breve, lo so, ma potrei scrivere per ore di pelo. Inoltre, essendomi limitato a tasso, cavallo e porco non potevo essere sintetico!

Armando Ilič Misasi
27 maggio e 28 luglio 2017, Diario facebook