Extrò Camelot

Extrò Camelot

Da gennaio i saponi Extrò vengono realizzati con una formula a doppio olio e doppio burro. All’olio di cocco, e al diverso nutriente che di volta in volta era indicato in etichetta, si sono aggiunti il burro di Karitè e il burro di Cacao. Mentre il burro di Karitè era già comparso in molti saponi a partire da giugno 2017, il burro di Cacao è una novità assoluta.
Il burro di Karitè, estratto dai semi del Butyrospermum parkii, è chimicamente composto da un’elevata frazione di trigliceridi (acido oleico per metà e acido stearico per un terzo), responsabili delle proprietà emollienti, idratanti e rigeneranti della pelle. Grazie alla presenza di una elevata quota di frazione insaponificabile, ricca in alcoli terpenici (karitene) e fitosteroli, è un prezioso ingrediente naturale antirughe e antietà, in grado di conferire alla cute compattezza ed elasticità. Il burro di Karitè contiene anche tocoferoli (vitamina E), che agiscono come antiossidanti naturali.
Il burro di Cacao, spremuto dai semi del Theobroma cacao, anzi più correttamente dalle fave racchiuse all’interno dei frutti della pianta (le cabosse), ha un elevato contenuto lipidico (acido oleico, acido stearico e acido palmitico per un terzo ciascuno). La particolare composizione in acidi grassi conferisce a questa frazione triglicerica delle notevoli proprietà emollienti, nutrienti e protettive nei confronti della cute e, per tale ragione, è ampiamente sfruttato in campo cosmetico.
Il burro di Cacao compatta il sapone rendendolo più duro mentre il burro di Karitè compatta la schiuma rendendola più cremosa. Entrami hanno sul viso un’azione protettiva, rendendolo allo stesso tempo più morbido e luminoso. Inoltre, il burro di cacao è riparatore e utile in caso di secchezza o irritazioni. Però non bisogna mai eccedere con il burro di cacao perché oltre il 10% della formula potrebbe risultare irritante e per questo è bene aggiungerlo in misura minore al Karitè.
Il sapone Camelot ha l’olio di Neem, il nutriente che più somiglia al burro di Cacao, sia nella parte insatura (acido oleico) che nella controparte insatura (acido stearico). Molto comune in India, dove viene spremuto dai semi di Azadirachta indica. Si nota una certa somiglianza con l’olio d’oliva, ma l’olio di Neem è rosso ed ha un forte odore piuttosto sgradevole che incrocia gli aromi delle arachidi e dell’aglio. Questo olio è eudermico, cioè si integra con il film idrolipidico della pelle, che ostacola l’evaporazione dell’acqua cutanea, risultando naturalmente idratante ed emolliente.
La nota dominante di Camelot è il patchouli, un esotico cespuglio fragrante dalle morbide foglie ovali che vengono tagliate, seccate e imballate per l’esportazione e la distillazione, due o tre volte l’anno. Anche la pianta del patchouli, che a vista può essere scambiata per menta, è molto diffusa in India. L’olio migliore è quello distillato fresco vicino alla piantagione. Quello ottenuto dalle foglie importate in Europa ha una qualità inferiore dell’80%. Il patchouli in profumeria è da sempre un ottimo fissativo, dona al profumo una nota muschiata ed esotica e costituisce spesso un ingrediente importante nelle miscele orientali. Solo in tempi relativamente recenti il patchouli è stato utilizzato anche come una fragranza a sé stante, spesso insieme al vetiver. Per chi vuole spezzare la monotonia del combo, infatti, è consigliabile incrociate il sapone Extrò Camelot col dopobarba Extrò Vetiver o viceversa. L’olio essenziale di patchouli ha un colore arancio bruciato e ha un odore dolce, erbaceo, speziato e balsamico. Qui non solo il colore è diverso ma anche il bouquet è ampliato con note agrumate in testa, floreali nel cuore e legnose di fondo.
Profumazione da inserire fra quelle da amplesso carnale: se l’ylang-ylang è per essere super sexy e il sandalo per essere (più) misterioso, il patchouli serve per ingannare… Infatti, non esiste!

Armando Ilič Misasi, 10 maggio 2019